Claudio Monteverdi, La Favola dOrfeo, opera, libretto, Alessandro Striggio the Younger, after Riunccinis Eurdice (1600), first performed 1607, Accademia degli Invaghiti, Mantua. Libretto published Mantua: 1607.
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Did Monteverdi inventi opera? Technically no; practically, yes. Opera had existed for only a decade when the composer produced Orfeo in 1607, and he was the first to draw perfection from the form. [It] appealed directly to the taste of a refined young nobleman; Orpheus sensuously spiralling lamentations mirrored the fad for melancholy in the Renaissance. What is great in Monteverdi cannot be separated from what is popular. This is the ultimate legacy of operas founding master. Even if Monteverdis later operas have more urgency, Orfeo is the most ravishing and riveting of the cycle.
Soprattutto il privilegio accordato alla analisi dei discorsi interumani in programmatica indipendenza dalle scienze dell certezza dimonstrativa e dai valori assoluti lasciati allaristotelismo dei teologi, esprime con evidenza nellaristotelismo fiorentino la preoccupazione di difendere valori umanistici mortalmente minacciati, in un contesto, come quello postconciliare, di forte ripresa del tomismo e di riappropriazione controriformista del controllo sulle coscienze. Lincomprensione o laccultamento del vitale significato polemico di tale tradizione sicruamente non dipendono da una sua criptica oscurit: sono piuttosto il risultato di una sconfitta storica, di una confutazione non strettamente filosofica, a vantaggio di una monocultura onnivora, capace per quattro secoli di disossare e digerire senza residui i pi eterogenei alimenti. Comunque, per quello che qui interessa, lindipendenza e la fecondit della lettura aristotelica fiorentina testimoniano, in accordo con altri aspetti della vita della citt, una situazione ancora relativamente aperta, la presenza di esigenze ed energie non ancora del tutto soffacate.
Tutto ci ha importanza per LEuridice: riguarda la personalit dei suoi autori, le tradizioni e i valori cui facevano riferimento, le intenzioni che ne ispirarono la ricerca espressiva. Molti or sono Claude Palisca scriveva dellEuridice: It is time to restore it to its proper scale, to ask not what it represents to us, but what it was to its contemporaries.
G. De Caro, Euridice: momenti dellUmanesimo civile fiorentino p. 123-24, citing in the end C.V. Palisca, The First Performance of Euridice, in Queens College of the City University of New York, Department of Music, Twenty-fifth Anniversary Festschrift (1937-1962), The Q.C. Press New York 1964, p. 1 = idem, Studies in the History of Italian Music and Music Theory (OUP 1994): 435.